Ho concluso oggi gli esami da commissaria esterna presso il carcere di Opera. Sapevo da colleghi che vi hanno insegnato che sarebbe stata un’ esperienza significativa, ma è andata oltre le mie più rosee aspettative.
Cinque studenti da 30 a 60 anni, con condanne da 30 anni a più ergastoli che per orgoglio, desiderio di essere ugualmente “persone” si sono impegnati per cinque anni con una costanza e serietà encomiabili. Dopo essere stata con loro trenta secondi non mi sono assolutamente resa conto della porta chiusa a chiave e di tutte le altre restrizioni a cui anche noi insegnanti siamo stati assoggettati, erano semplicemente degli adulti impegnati in una’aula torrida per il loro riscatto. Oggi hanno sostenuto il colloquio orale… come vorrei che alcuni miei studenti fossero a quel livello!!!
Al termine hanno consegnato ai loro docenti una lettera di commiato che mi hanno autorizzato a trascrivere
“Cari docenti,
non è semplice scrivervi una lettera senza rischiare di cadere nella banalità, in questi casi l’emotività prende il sopravvento e si finisce per accentuare sentimenti che, sì, sono profondi, ma sono anche pensieri sobri di gratitudine sincera e vanno detti senza enfasi.
Dopo cinque anni siamo approdati alla fine di un percorso molto bello e gratificante dal punto di vista scolastico e culturale, ma soprattutto dal punto di vista umano.
Oggi noi vogliamo testimoniarvi la nostra gratitudine per quanto di buono ci avete trasmesso.
Non vi consideriamo dei profeti e voi non vi sentite tali. Siete dei mediatori tra noi e la cultura, siete quell’entità che ci ha permesso di uscire dall’oscurità in cui siamo stati confinati.
La cultura non è un ornamento, essa è una fiamma nel cuore degli uomini che illumina e mette ordine nel caos interiore.
E’ grazie a persone come voi che riusciamo a sentirci persone anche noi, il vostro impegno è stato superiore alle nostre aspettative e ci auguriamo di avervi ripagato con il nostro impegno inorgogliendo il vostro lavoro.
Non è stato sempre facile operare qui dentro, nè per voi nè per noi, ma ciò nonostante siamo arrivati sino in fondo, sicuri di aver conosciuto e appreso cose nuove, ma certi di avervene trasmesse altrettante e se il vostro obiettivo era quello di portare al diploma anche uno solo di noi, il nostro è stato quello di portare, tramite voi, anche un nostro solo pensiero fuori di qui.
Grazie di tutto a tutti
“
L. Terruggia
Cara Laura, ho letto con emozione le tue considerazioni in merito agli esami all’interno del carcere di Opera. Sono molto felice ed anche orgogliosa di questi miei ex alunni . L’unico rammarico è che non potrò complimentarmi con loro . Fa piacere constatare che la scuola sia stata per loro un faro nella notte, a dispetto di un ministro che pochi anni fa affermò pubblicamente che bisognava tagliare alcuni rami secchi quali la scuola in carcere . Ti ringrazio per aver portato sul blog la tua e la loro testimonianza . Un grazie particolare a loro per le toccanti parole e per l’esperienza arricchente che mi hanno consentito di vivere .
Grazia Gualazzini