Confesso che, per quanto io lo critichi, Nietzsche mi dà sempre da pensare.
Dice, per esempio:
Che i grandi momenti nella lotta degli individui formino una catena, che attraverso essi si formi lungo i millenni la cresta montuosa dell’umanità, che per me le vette di tali momenti da lungo tempo trascorsi siano ancora vive, chiare e grandi – è questo il pensiero fondamentale di una fede nell’umanità che si esprime nell’esigenza di una storia monumentale. (…)
In che giova dunque all’uomo d’oggi la considerazione monumentale del passato (…)?
Egli ne deduce che la grandezza, che un giorno è esistita, è stata comunque una volta possibile, e perciò anche sarà possibile un’altra volta. Egli percorre più coraggiosamente la sua strada, poiché il dubbio che lo assale nelle ore di debolezza di volere forse l’impossibile è spazzato via. (…)
I momenti di debolezza: “so solo fare cazzate”, “non ho mai combinato niente in questa vita”. A chi non sono capitati?
La grandezza è possibile. A te più che a molti altri.
beh…il caro friederich forse sarà stato (a mio parere ingiustamente) accusato di pre-nazismo (ma sappiamo benissimo che la colpa è della sorella che ha plagiato i suoi scritti)…però spesso qualcosina di bello lo scriveva…
Non diamo tutte le colpe alla sorella. Però è vero, Nietzsche ci sollecita sempre a riflettere.