Mi trovo a dover dissentire per la parte di discorso che mi riguarda in prima persona, cioè l’organizzazione di attività di orientamento post diploma. Ora, che vi siano molteplici attività integrative durante le ore di lezione è vero, ma è altrettanto vero che l’orientamento dei ragazzi di quinta sia una delle poche cose davvero utili tra le tante proposte. Penso che la scuola non debba essere fine solo a se stessa, e che se ci possono essere degli ausili affinché chi esca dalla quinta possa, senza difficoltà, trovare la propria strada nulla vi sia di male. I canali d’informazione sono molti, ma spesso ci si trova in difficoltà perché magari il nero su bianco o i vari opuscoli piuttosto che internet non forniscono quell’esperienza personale che gli incontri con studenti universitari o esperti del mondo del lavoro possono fornire. Quindi senza fare nessun riferimento penso che le attività integrative inutili o trascurabili siano altre. Veniamo ora al bizzarro comportamento di alcuni docenti. Tutte le varie attività che si svolgono durante l’anno sono soggette all’approvazione dei vari consigli di classe, sta quindi ai docenti di ogni consiglio deliberare in merito all’adesione della propria classe alle varie attività. Se un’attività è approvata all’unanimità non mettendo in conto che a qualche docente e agli studenti toccherà perdere ore di lezione è poi evidente che nascano disguidi. Allora un ragionamento costruttivo sarebbe quello di riflettere bene in sede di consigli di classe, e di operare quindi le giuste scelte tra le varie attività integrative e di restringere il cerchio cercando di selezionare quelle più utili ed indispensabili, perché è facile lanciare il sasso e poi nascondere la mano, se le attività sono molte e a volte troppe non è certo colpa degli studenti, ma di chi aderisce a tutto ciò che viene proposto.
L. Missi
Parole sante