Ripropongo di seguito un articolo tratto dal “Corriere della Sera” e mi limito come voi a leggerne il contenuto, senza esprimere alcun commento se non un rielaborato personale del motto sanremese.
SANREMO – Sanremo non è tale senza le consuete polemiche. Tutti all’attacco dei salati compensi percepiti da Michelle Hunziker e Pippo Baudo, rispettivamente 1 milione e 70 mila euro per la showgirl di origine svizzera e 700 mila euro più le telepromozioni per il conduttore. “Il mio manager, ha già specificato che dal mio compenso vanno detratte le spese per il mio staff”, ha spiegato Michelle Hunziker nella consueta conferenza stampa del mattino. Anche Pippo Baudo si è difeso sostenendo di non essere mai costato molto e che, addirittura, “in passato ho percepito fino al 40% in meno rispetto ad altri colleghi”.
Perché Sanremo è Sanremo!!! E stì c*** no?!?
L. Missi
Caro Leo, la caduta di stile non ti giova.
Scrivere «Perché Sanremo è Sanremo!!!» poteva bastare. Conosciamo tutti il valore dei soldi e sappiamo quanto guadagna un lavoratore precario.
Mio figlio, con gli straordinari, non arriva a 500 euro.
Ho addomesticato le dimensioni dell’immagine che hai caricato. Tieni conto che per chi naviga con una risoluzione più bassa (800×600) l’immagine che hai caricato è sufficiente a sconvolgere la struttura del blog.
Mi dispiace contraddirla caro prof., ma non penso che la mia sia una caduta di stile, anche perché è un’esclamazione fine a se stessa, penso invece che per trovare una caduta di stile non si debba leggere una mia semplice e innocua esclamazione, basta che si dia un’occhiata in giro e si accorgerà che lo squallore di tante situazioni, compresa quella che è oggetto del mio intervento, non è neanche lontanamente paragonabile ad una mia esule esclamazione. Certo per dire “stì ca***!!!” non c’è bisogno di stile, ma rende l’idea più di mille parole, a volte per definire lo schifo di certe realtà il turpiloquio si giustifica da se.
Platone riteneva che per il buon funzionamento dello Stato fossero indispensabili persone capaci di indignarsi.
Tu sei una di quelle persone. É importante, giusto e bello.
però, anche se ammetto l’utilità dell’uso di qualche parolaccia in contesti particolari, credo che lo sdegno in questo caso fosse già sufficientemente espresso fin dal titolo.