Caro prof. Paganini, facendo, mio malgrado, anche io parte degli ipovedenti ho prontamente provveduto ad eliminare il disagio della scrittura in corsivo. Ovviamente mi auguro che le mie considerazioni presenti e future colpiscano per i contenuti più che per le forme. In futuro quando vede un corsivo mi chiami! quattrocchi io e quattrocchi lei sono otto, qualcosa vedremo.
Spero di vedere ancora corsivi.
Il corsivo si deve usare, per esempio, per le parole straniere che non siano di uso comune, per i titoli dei libri o di opere teatrali, cinematografiche, ecc., per dare evidenza ad una parola, e per tanto altro ancora.
L’importante è che sia l’eccezione all’interno di un testo e non la regola.
Torna a scrivere nel blog ed incoraggia anche i tuoi compagni. Vi leggeremo volentieri.