Mi sono un po’ emozionato – devo confessarlo – nel vedere le fotografie dei nostri studenti nei loro incontri con Provincia e Comune. Merito di uno spruzzo misteriosamente uscito da un estintore (che – preciso – non è affatto scoppiato).
Come preside di Rozzano, è dal mese di marzo 2002 che ho dimostrato alla Provincia, dati alla mano, la necessità di un consistente ampliamento del nostro edificio scolastico: sia per avere gli spazi che spettano ai ragazzi, sia per aggiungere, in un secondo tempo, altri nuovi indirizzi scolastici che consentano ai nostri giovani di completare gli studi superiori nel nostro territorio.
E sono anni che denuncio, altrettanto inascoltato, i disagi pesantissimi che subiscono ogni mattina i ragazzi che utilizzano precari e insufficienti mezzi pubblici per raggiungere la nostra scuola.
In questo lungo e faticoso lavoro mi sono spesso sentito solo e ho avuto la sensazione che queste cose interessassero solo a me: perché la gente (studenti, genitori, docenti) non faceva che lamentare il proprio disagio: per di più rivolgendosi a me, che ne sono evidentemente incolpevole. Tutto finiva lì e nessuno muoveva un dito.
Mi fa piacere che in questi giorni non sia stato così e di questo ringrazio gli studenti; tanto di cuore che, quasi quasi, mi verrebbe di dire che non si tratta di assenze ingiustificate: ma ovviamente, rientro nel mio ruolo e non lo dico.
La ringrazio preside per aver dimostrato che almeno così tanto ingiustificata non fosse la nostra assenza (anche se il libretto dice il conrtario!). Noi ci teniamo a farci sentire più che per noi, ahimè, (spero) per le generazioni future. Vogliamo far sì che il nostro istituto cresca (anche di dimensioni) insieme e graize a noi.