É ormai noto a tutti che la “cobra” ?società specializzata nel disturbare le lezioni di inglese ma soprattutto quelle del professor Pigni? si sia stabilita a Rozzano in via definitiva già dall’anno scorso.
Quest’anno, però, l’attività si è intensificata fin dall’inizio dell’anno scolastico così tanto, che ritengo giusto scrivere qualche riga per dire al mio caro prof. d’Inglese che sono dalla sua (così magari mi mette anche 9 perché l’ho reso eterno).
Spero con questo articolo di rendere un’idea di ciò che accade nelle sue ore.
Mercoledì 27 settembre 2006 ore 8.10. Dopo una lunga ricerca dell’aula in cui fare lezione (l’aula 108), la 5C si ricompone e la lezione può cominciare.
Non passano nemmeno cinque minuti che già la “cobra” si mette d’accordo con il parroco dell’oratorio della parrocchia di S.Ambrogio per far suonare le campane alle 8.15, possibilmente per un quarto d’ora e possibilmente ad un volume alto, da disturbare la lezione del Pigni. Terminate le campane il prof. si appresta a parafrasare un ode di Keats ?un romantico, un ribelle, proprio come i capi della “cobra”? la lezione sembra andare avanti normalmente, quando la porta si apre di scatto ed un tizio dall’aria mezza addormentata entra in classe. Vedendo che non c’è nemmeno uno dei suoi simili, sbarra gli occhi e sparisce sbattendo la porta con la calma di Galliani quando il Milan segna.
Dopo questo spiacevole inconveniente la spiegazione continua? ancora per poco, visto che in un arco di trenta minuti passa un’ambulanza a sirene spiegate, un tagliaerba truccato da Fat-Joe per “Pimp My Ride International” ed un camion dell’amsa che con Rozzano ha poco a che fare.
Non fa in tempo nemmeno la campanella a suonare, che entra in classe un altro tizio che sulla soglia esclama “Questa non è la mia classe!” e chiude la porta con un gesto delicato quanto un elefante in corsa.
Pensate che sia finita qui? Beh, vi sbagliate? c’è ancora un’ora di racconto!
Ore 9.08: entra una bidella, ma nella classe sbagliata e guarda a caso nella nostra. Ora il dubbio che degli infiltrati della “cobra” abbiano raggiunto l’edificio scolastico si fa certezza. Un minuto dopo la bidella lancia il segnale da un telefono anti-intercettazioni e una betoniera comincia a girare cemento, sparando rumori a migliaia di decibel proprio fuori dal parcheggio antistante la scuola.
Dieci minuti di tranquillità, anzi quindici e poi un altro attacco. Questa volta un colpo basso ai danni del Pigni: un AB405 (per i comuni mortali un elicottero) passa sul tetto della scuola.
Altri cinque minuti di Keats vengono interrotti da una musica fievole che presto si rivela essere la musica del cellulare del professore (come, la “cobra” conosce anche il suo numero di telefono?!?). Qualche secondo e la bidella membro della “cobra” con il suo collega (agente con licenza doppio zero) anche lui della “cobra” fanno capolino nella classe e fanno uscire il professore con una motivazione fittizia.
La bidella chiude la porta. La paura prende il sopravvento.
Un’esecuzione?
No, nulla di grave: era solo suo figlio (altro membro della “cobra”) che aveva dimenticato il libretto dell’università.
Alla fine, però, la spiegazione viene conclusa e come in ogni spiegazione che si rispetti, come colonna sonora, c’è la sirena di un’ambulanza: la stessa di prima.
Come potete vedere ci sono delle vittime del sistema?
?della “cobra”