LAGGIU’ DOVE VOLANO LE PARTICELLE

Le bateau

Ginevra, 1 giugno.
Le glorie del liceo, le tre quinte ABC sono qui, a Genève, Suisse.
Hanno al loro attivo più di centocinquanta verifiche scritte e oltre centottanta colloqui orali in cinque lievi anni. Da brivido. Sono il prodotto di un paziente lavoro di affinamento e i loro straziati docenti li stanno per consegnare con le lacrime agli occhi in voraci mani accademiche.

Ce li godiamo per l’ultima uscita didattica naivemente incantati nel Jardin Anglais
davanti all’horloge fleurie de 4 mètres de diamètre, poi ce li mangiamo con gli occhi mentre mettono soavemente a ferro e fuoco un chiosco di souvenir lungo la Promenade du Lac.
Non capisco questa inopportuna mania di souvenir.

Li portiamo graziosamente nell’elegante città di Calvin e Rousseau e li troviamo col naso schiacciato sulle vetrine degli orologiai di lusso sull’angolo del Pont du Mont-Blanc.

 

Tacciamo su quello che ci è toccato vedere davanti alla chocolaterie qualche passo più avanti in Rue du Mont Blanc. Incantevolmente provinciali.
Il peggio doveva ancora venire. Ci giriamo e non li vediamo più. Scrutiamo tra le vetrine dei Rolex, poi oltre la Holy Trinity Church, niente. Ah, ecco la filiale locale del noto ristorantedicibolveloce.
Primo piano. Eccoli che bisbocciano smodatamente come una truppa di lanzi. Almeno
date al prof la cifra per la tastiera dell’ingresso al bagno!
* * *

Nel primo pomeriggio siamo al CERN. Qui non si scherza più. Ancora souvenir alla reception!
Vinta con le baionette la scontata resistenza dei meno motivati, ci caliamo con gli scienziati-guida, a centometrisottoterra, nelle viscere d’Helvetia. Ronzìo di ventole e luci al neon. Quaggiù, in interminabili condotte, corrono vorticosamente e si scontrano riluttanti particelle di materia e antimateria.

Sono giustamente rapiti i maturandi. Non si aspettavano dal Calvino questo dulcisinfundo.
Qui si studia il bigbang, non il bigben.

Parterre

Tra tanti edificanti conferenze su muoni, fotoni e protoni, scruto, dietro l’angolo di una barriera di austeri armadi metallici (ma perché gli scienziati adorano freudianamente gli armadi metallici?), ciò che può rendere ancor più pregnante questo tuffo nel sublime della scienza: la macchinetta in euro delle merendine.

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