FINE ANNO, TEMPO DI SALUTI

Fine anno, tempo di saluti.

Tanto per cominciare, agli studenti: che, siccome suole, cominciano a spargere lacrime di nostalgia anche sul blog.
La prima cosa che dico loro è: piantatela, lasciate la nostalgia ai vecchi e pensate a sciare la neve fresca che avete davanti.
La seconda è che questa “leva” mi è particolarmente cara, perché ha cominciato a lavorare in questa scuola insieme a me, cinque anni fa. Una vita!
Mi fa comunque piacere sapere che il tempo è trascorso in serenità e in allegria. Per imparare non è certo obbligatorio soffrire e angosciarsi in un ambiente plumbeo e ostile. Perciò, se siamo riusciti a farvi star bene, cari studenti, ne sono particolarmente felice, perchè il vostro benessere è la prima delle mie preoccupazioni.
Quanto agli esami, non facciamone un dramma. Se abbiamo studiato andranno bene; se non abbiamo studiato… speriamo che i santi riescano a provvedere.

Subito dopo, bisogna salutare tutti coloro che (come gli studenti) nel prossimo settembre non ricominceranno perché han deciso di andare in pensione: le professoresse Maria Filomena Pascali (vicepreside, per cinque anni mio braccio destro, mia collaboratrice illuminata e preziosa), Cristina Scarazzato e Maria Lucrezia Cotroneo; la collaboratrice scolastica Franca De Benedictis.
Non voglio aggiungere altre parole di saluto a quelle che ho già detto e scritto. Aggiungo solo che il ricambio generazionale è fisiologico e naturale, nella scuola come nella vita: ma, per contro, ogni partenza ci fa perdere irrimediabilmente qualcosa. Perché vien meno una cara consuetidine di vicinanza quotidiana, di stima reciproca e (perché no?) anche di affetto.

Le colleghe che ci lasceranno per andare in pensione

Ho anche salutato, nell’ultimo collegio, coloro che hanno lavorato bene e con impegno da noi, pur senza avere la certezza di poter continuare, perché nominati anno per anno. Spero che presto possano raggiungere la stabilità e la continuità che desiderano (e che anche noi desideriamo): e soprattutto che possano restare con noi l’annoventuro.

Per finire, vorrei “allargarmi” e fare come il direttore d’orchestra che, alla fine del concerto, chiama ad alzarsi e a ricevere l’applauso i solisti che hanno sostenuto le parti più difficili.
Sembra che dimentichiamo troppo spesso, infatti, che ogni anno nella scuola entrano persone che vi portano qualcosa di nuovo e vi lasciano una traccia importante, la traccia della loro forte personalità di insegnanti e di educatori: siano essi di personalità matura, o giovani di solida competenza e grande passione.
Di solito non li si cita, questi “professori dell’anno” per non far torto a quei “vecchi” che continuano il loro lavoro di alto livello e sarebbero, magari, un filo gelosi se non si vedessero citare.
Lasciamo, invece, questa volta, che gli anziani soffrano un poco, se proprio vogliono: e non facciamoci scrupolo di nominare le “new entries” Gabriella Brutto, Ivana Fusaro, Roberta Granata, Gabriella Menarini, Lidia Olivieri e Antonella Romano, per ringraziarle in modo particolare di aver lavorato così bene quest’anno con noi. Sperando che possano e vogliano continuare.

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