Se ricordate, o meglio, se avete letto il mio ‘la relatività di Capra ovvero non sono scoordinato’ avevo sconfessato la tesi del prof. Caldarelli.
Dopo essermi consultato con il mio miglior amico, monsignor Bellarmino, ho deciso di scrivere qualcosa che non faccia scadere la validità delle tesi professate dal prof. Caldarelli e che non mi faccia fare la fine del mio caro Giordano (Bruno), che come tutti ricordano finì su un palo a morire bruciato.
Mercoledì 5 Aprile. Terza ora. Il prof. Caldarelli, ormai noto ammiratore dello stile di Capra, spiega l’esercizio: fare canestro eseguendo un tiro con un gancio da sotto canestro.
L’osservato speciale (io, molto orgoglioso di esserlo, ma molto infastidito per il mio limite fisico) esegue il tiro con uno “stile ineccepibile” (tradotto: più scoordinato di così non potevo fare).
Peccato che la palla vada un po’ lontano… contro il telo.
Il prof. commenta – non facevi canestro nemmeno se ti mettevi a quattro metri di distanza – e io zitto.
Secondo tentativo: un po’ meglio, peccato che non ho lanciato col braccio giusto, così arriva inevitabile il secondo commento – se dovessero fare un campionato mondiale di scoordinazione, tu saresti il primo – al che io sbotto – non penso proprio – e lui – beh… magari non primo, ma fra i primi tre -.
In tutta questa storia però c’è un risvolto positivo: sono l’osservato speciale e non uno come gli altri.
Che amara consolazione
Sigh…