Stufi dei soliti libri!

BASTA!!!
E’ il momento di ribellarsi!
Mi sono interrogato sul perchè ai ragazzi non piaccia leggere:
SOLO ALCUNI ODIANO PROPRIO LA LETTURA perchè mi sono accorto che la maggior parte dei ragazzi è stufa di leggere i soliti pacchi noiosissimi che ci propinano gli insegnanti. Condivido la scelta degli insegnanti di farci leggere i classici perchè sono volumi che si “devono” leggere, mentre per gli altri si potrebbe decidere insieme…
Proporrei di fare una LISTA creata dai ragazzi del Calvino con tutti i libri che ci piacerebbe leggere, e anche discutere in classe,da consegnare ai prof da cui poi loro sceglieranno i libri da assegnare. A me ad esempio piacerebbe leggere “Il codice Da Vinci” di Dan Brown ma non posso perchè la mia prof. appena la mia classe finisce una libro ce ne appioppa subito un altro con annessa verifica (ovviamente…) senza darci respiro.
Quindi se la pensate come me o anche diversamente lasciatemi un commento e se volete datemi anche il titolo di un libro che vi è piaciuto così che possa aggiungerlo alla lista
Un saluto a tutti!!!

3 commenti su “Stufi dei soliti libri!”

  1. Era ora.
    Finalmente un po’ di sana contestazione verso tutte quelle modalità di lettura che distruggono accuratamente ogni amore per la letteratura e la poesia.
    Quanto ho odiato le frignate di Pascoli studiate a memoria! E quel padre Cristoforo da ***! Guai se non sapevi quale mano teneva sul fianco e con quale puntava il dito, oppure che cosa cavolo faceva penzolare davanti agli occhi di Don Rodrigo per fargli prendere strizza in quel famoso “faccia a faccia” leggendo il quale ci si chiedeva: ma cosa aspetta Don Rodrigo a buttarlo fuori a pedate, questo poltrone incappucciato e villano rincivilito?
    Ai miei tempi, per fortuna, quando avevi fatto parafrasi o riassunto, nonché commento (“leggendo questa poesia o questo racconto, oppure questo romanzo, ho goduto intensamente”), avevi finito. Adesso no: dopo lo strutturalismo non c’è più
    limite al peggio. Trova il narratore, il protagonista, l’antagonista, la similitudine, la metafora, la metonimia, la sineddoche, la litote, l’iperbole, l’iperbato e l’iperbarico, lo stile indiretto libero…
    Quando, invece, una lettura deve nutrire il tuo spirito, deve dare risposte ai tuoi bisogni più profondi. Deve essere un piacere e non un dovere. E non deve essere seguita dalla scheda di lettura o dalla verifica: altrimenti che piacere è?

  2. Concordo. Anche a me piacerebbe leggere alcuni libri che giacciono (ricoperdi da chili di polvere) da mesi sugli scaffali di camera mia e non ho mai il tempo di leggerli!
    E’ davvero un peccato…sarebbe bello poter proporre dei libri ma in genere i prof rispondono “Avete tutto il tempo che volete per leggere i libri che volete!!!” ma in realtà non é proprio cosi. I libri “obbligatori” non sono proprio il massimo secondo me e subito dopo la consegna della scheda libro e la discussione ci viene assegnato un altro libro!!!
    La lettura diventa noiosa e sto addirittura iniziando a perdere il piacere che provavo sfogliando le pagine dei libri.
    Lo scopo prima era divertirsi, se non mi piaceva un libro smettevo di leggerlo. Ora invece finisco la lettura di un libro e sono contentissima solo per il fatto di averlo finito!!!

  3. Buongiorno.
    Innanzitutto complimenti per il sito, il blog, le informazioni e tutto il resto. E’ tutto molto utile, immagino soprattutto per tutti voi che frequentate l’Istituto e in questo modo avete un’ulteriore possibilità di confrontarvi e scambiarvi opinioni, ma lo è anche per chi, come me, guarda la vostra realtà dall’esterno e cerca di farsi un’idea.

    Sono mamma di due ragazzini di 11 e 12 anni che probabilmente frequenteranno il vostro istituto e devo dire che concordo pienamente con quanto espresso da Andrea Mandelli. I miei figli si sono avvicinati alla lettura spontaneamente e con entusiasmo, sebbene abbiano avuto gli stessi stimoli scolastici al pari di tutti i loro compagni. Tuttavia, nonostante la loro giovane età, sono rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che apprezzano libri di un certo peso (nel vero senso della parola), ma anche impegnativi, perlomeno per la loro mole (tutta la saga di Harry Potter, Narnia, ecc.). Sicuramente il filone del fantasy sta facendo molto presa sui giovani, ora come non mai. Qualcuno forse storcerà il naso, ritenendo che le letture debbano essere per forza di qualità… io però non la penso così, anzi. Mi auguro che il loro amore per la lettura non venga mai meno. E se il buon giorno si vede dal mattino…

    Anch’io amo la lettura che, ahimè, non è sempre quella che vorrei che fosse (putroppo dopo una giornata di lavoro spesso non si ha la testa per leggere un saggio o qualsiasi altra cosa che non sia un romanzo) e all’alba dei miei quaranta suonati mi ricordo ancora quando – anche ai miei tempi, anzi, forse allora più che mai – alle superiori ci “proponevano” dei testi di scrittori rispettabilissimi (Calvino appunto, Manzoni, Verga, Gadda, Pratolini, solo per citarne alcuni) che spesso, anzi quasi sempre, non coincidevano con i nostri gusti del momento (ci interessava di più leggere “Porci con le ali” o “Noi i ragazzi dello zoo di Berlino”). Mi ricordo ancora del mio innamoramento adolescenziale per Pirandello, Kafka e Sartre…

    Quindi, memore della mia personale esperienza e apprezzando e incoraggiando l’interesse verso la lettura che vedo crescere nei miei figli e che credo la maggior parte dei giovani abbia, mi associo all’appello mosso nei confronti di insegnanti e professori di essere un po’ più elastici sull’argomento. Si potrebbe, come proposto dagli studenti, compilare una lista di titoli da leggere tra i quali scegliere e poi relazionare il resto della classe, magari con una lavoro di gruppo realizzato da quelli che hanno letto lo stesso libro.

    E poi, è giusto soffermarsi ad analizzare ciò che si legge per capire e approfondire, ma non esageriamo nel sezionare una lettura come se fosse un cadavere sul banco dell’anatomopatologo ! Altrimenti rischiamo davvero di far passare tutta la poesia ! Non importa se non si sviscera tutto il significato, l’importante è che un libro ci trasmetta emozioni e ci faccia riflettere. La lettura non è solo studio e didattica, è anche sogno, evasione, fantasia e, perché no, passatempo.

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