Qualcuno deve pur cominciare.
Per non dar l’idea che si debba essere bravi, comincio io: la critica domestica (la più sincera) dice che i miei pochisssimi versi, scritti nei momenti di ispirazione profonda, fanno veramente schifo. Dunque…
Rime
Di corvée è questo il giorno
e mondar devo carote
non mi sto a guardare intorno
ma mi sento un don Quijote
il coltello stringo in man ben fiero
arrendetevi, radici, al mio impero.
Tra i fornelli non ho crucci
sbuccio ben molte patate
che nemmeno il gran Carducci
n’ha si buone mai mangiate.
Tra padelle e polpettoni,
mio maestro sia il Tassoni.
E se altro ho da fare
e la camera da letto
devo ancora rassettare
o pulire il gabinetto,
lieto volo col pensiero
anche nel Celeste Impero.
Sbatto bene il materasso
metto nuova biancheria
e del buon Torquato Tasso
la mia sorte sia men ria.
La mia mente vo’ innalzare
e con l’arte via volare.
Angelo Paganini