LACRIME DI COCCODRILLO

Il nuovo numero della “CURIERA” fa nascere in me istinti censori, ma resisto: anche se in questo caso il costo del “protagonismo degli studenti” è veramente spropositato.
Mi soffermo soltanto sui due immancabili articoli sull’autogestione: il primo, meno insolito, versa le solite lacrime di coccodrillo per il comportamento dei compagni.
E mi fa arrabbiare, perché tutti gli anni predico nel deserto: perché bisogna svilire l’importanza di un diritto di partecipazione usandolo male? Perché, se il massimo dei giorni consecutivi è quattro, bisogna per forza farli tutti, per di più improvvisando, senza contenuti, senza programma e senza risultati?
Il secondo articolo sull’autogestione, invece, garrulo e felice, traccia un quadro inquietante del “gruppo sesso”: non certo perché si siano fatte grandi scoperte (del resto ormai impossibili, dopo migliaia di anni di infaticabile esercizio a tutte le latitudini) ma per la volgarità e l’indelicatezza dell’approccio. Non sono certo l’unico a pensarla così.
E non sono nemmeno l’unico a pensare che le ore di scuola non possano essere legittimamente impiegate in attività tanto povere di contenuti quanto ricche di provocazioni gratuite, di tentativi di intrusione indelicata nella sfera privata delle persone, che non sono certo tenute a dichiarare in pubblico se sono vergini o no, su sollecitazione di “capigruppo” che dimenticano un vecchio e popolare adagio: tanto più se ne parla, quanto meno se ne fa.
Dopo aver visto i servizi d’ordine penare e soffrire per buttare la gente nelle aule, (dove peraltro non si faceva niente se non bivaccare senza costrutto), dico con assoluta chiarezza che così non mi sta più bene.
Preparatevi dunque, cari studenti, perché ci sarà da discuterne: dalla ripresa del confronto uscirà, spero, qualcosa di nuovo.

Un commento su “LACRIME DI COCCODRILLO”

  1. Salve preside, so che lei leggerà questo commento perché interessato all’argomento. Mi chiedevo dunque se fosse possibile utilizzare l’articolo “Lacrime di coccodrillo” per poterlo rendere edito su “La Curiera ^2”. Mi premeva chiederglielo, poiché in qualità di uno dei redattori del suddetto giornalino, ho visto nascere l’argomento sulle pagine e vorrei che fosse possibile la visione del suo sviluppo a tutti gli studenti. Se ne avrò la possibilità glielo comunicherò di persona il prima possibile, in caso contrario consideri la presente, come una richiesta in tutto e per tutto. La ringrazio. Dario

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