Lezione sul Positivismo. Come spesso capita, si parla di felicità. Un riferimento a John Stuart Mill mi spinge a chiedere se sia meglio essere un Socrate sofferente o un porco soddisfatto.
Un tempo la sola idea di essere un porco soddisfatto suscitava ripugnanza, oggi sembra una simpatica soluzione. Disperando di poter trovare la felicità, ci si aggrappa al piacere. O forse, dato che la felicità è piacevole, ci si illude che il piacere dia la felicità.
Risultato: un coro grufolante di porci soddisfatti. Solamente la signorina Maiello si chiama fuori.
Che fare?
«Se quel che conta è il piacere – dico – ho la soluzione che fa per voi!»
Propongo le cure del mio amico neurochirurgo dottor Felice d’Edonis, che ha trovato il modo di garantire il piacere inserendo degli elettrodi nelle aree giuste del cervello. Certo, si vive una vita virtuale, in un letto di ospedale, monitorati dai computer, ma una vera goduria! Sicuramente meglio di Matrix. «Chi è interessato?» chiedo.
Le adesioni precipitano: soltanto Ravanelli è interessato.
Forse non tutto è perduto.