Era una mattina fredda, con il cielo bianco, carico di neve, pronto ad illuderti che ti trovi nel pieno delle vacanze natalizie…
invece, la scuola ti aspetta, ti ricorda che devi far fronte alla routine che gli astri ti hanno assegnato. Martedì 29 Novembre però, non abbiamo trascorso la solita mattinata scolastica, (e sì, a volte capita, e non può che far piacere!!!) siamo andati invece al Centro Civico rozzanese per incontrare, ascoltare, riflettere con Giuseppe Pesce, generale del Comando Partigiano, e con sua moglie Nora Brambilla, aiutante preziosissima ai tempi della resistenza nonché simbolo di quanto siano state essenziali le donne per la liberazione. Sicuramente, quando ti trovi di fronte certe personalità, ti colpiscono molte cose: ti rendi conto di quanto si sia dovuto lottare e che cosa abbiano dovuto passare uomini per far trionfare il modello di stato in cui viviamo oggi: libero e democratico. Pensi che cosa avresti fatto tu al loro posto, se avresti avuto la loro stessa grinta nel sostenere ciò in cui credi, ma ti poni il problema che è troppo faticoso, che spesso, è più facile seguire la maggioranza che sta sbagliando invece di una minoranza che prova a affermare qualcosa di più ragionevole. Ti lascia sbigottito la “coscienza, il senso di responsabilità” che ragazzi come noi, vissuti solo un mezzo secolo prima, già possedevano: sapevano perfettamente che stavano facendo la cosa giusta, che stavano lottando per una causa che andava vinta a tutti i costi. Oltre a questo credo che oggi i due partigiani ci hanno lasciato un’altro importantissimo messaggio, tanto semplice quanto vero: difendere ciò per cui si è tanto lottato e non illudersi che sia già stato fatto tutto, che niente ci può più essere tolto e, aggiungo io, non lasciare che i media ci impongano altre dittature…