4 novembre

il prof. Paganini


Torno a scuola dopo 20 giorni di malattia. Lascio l’automobile nel parcheggio e mi avvio zoppicando verso l’ingresso della scuola. Sorrido e pregusto la calda accoglienza che, solitamente, i colleghi riservano a chi rientra dopo un’assenza per motivi di salute.
Quando, finalmente, varco la porta della sala prof., vengo accolto da un «Oh, no!» detto in coro da colleghe e bidelle.
Al mio sguardo tra l’interrogativo e l’interdetto replicano: «Il tuo supplente era così bello!».
Già! Giovane, bello, Bonazzi di cognome. Che si chiamasse anche Eros di nome?
Mi lecco un po’ la ferita narcisistica parlando con Pigni del 4 novembre (per un asburgico come lui conta soltanto San Carlo) e finalmente raggiungo la classe. Racconto subito l’episodio agli alunni e le belle risate mi riconciliano col mondo.

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