Lunedì mattina

il prof. Paganini


La domenica è passata (per fortuna). Rieccomi a scuola. In quarta X mi accoglie uno strano serraglio di animali: Madau fa il merlo indiano, Zelli fa la paperella, Sinetta ulula come un licantropo (e non son neanche giorni di luna piena) Sedani fa Sedani e, soprattutto, Zoppi fa Zoppi. La scuola fa (veramente) male.
Non appena riesco, la classe non è acqua, ad ottenere l’attenzione di tutti e mi accingo ad uno show sull’etica tomista, una vespa entra dalla finestra. «O natura, natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?»
Potrei spiaccicare l’insetto molesto con un sol colpo d’elastico, ma è roba d’altri tempi. Mi tocca, con complicate manovre e tanta dolcezza fargli riguadagnar l’aere aperto.
Poi, con voce tonante: «La vespa non c’è più, ma il Paga è sempre qui!». Sono invecchiato di un secolo, ma la lezione può iniziare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *