Lettera

Addì, Rozzano 6 Giugno 2005

Carissimi, Carissime,
apprenderete a breve della notizia triste (o non) del mio non passaggio alla classe V. Parlo solamente per me, così da non coinvolgere nessun altro, non citerò nemmeno chi ha deciso, con grandissima cecità, di rimandare all’anno prossimo il tutto.
In questi ultimi giorni passati in letizia e in meditazione filosofica ho capito di aver commesso il più brutto peccato che poteva commettere uno come me, maledetto perfino da Dante o da Sant’Agostino, ovvero “l’erudizione”.

l’erudizione
Ho cercato, durante l’intero corso degli studi che vanno da Settembre ’04 a fine Maggio ’05, di imparare tutto l’imparabile (ciò che si può imparare) e non lo si può negare, ma oltre a questo, ho cercato anche di tenerlo per me e solo per me. Per farvela breve, miei cari lettori, studiavo per piacere di imparare, non per ambire ad un voto e la resa scolastica ne ha risentito molto.
In più c’è da considerare che il mio quarto anno cominciava con due debiti formativi, e le date delle verifiche erano situate in un periodo molto leggero, privo di materie da studiare, perchè “chi mai si sognerebbe di mettere una verifica lo stesso giorno della prova del debito?”.

Un piccolo pensiero anche ai docenti
Mi fanno tuttora sorridere quelle persone che dicono “tu sai le cose, ma le sai sempre dopo. E’ come se ti svegliassi dopo…” non dico che abbiano torto, affatto, ma che considerino la situazione di ogni singolo individuo senza lasciarsi sopraffare dall’eccesso di generalizzazione.
Mi è dispiaciuto non far vedere a due persone in particolare di quanto fossi capace, soprattutto in due materie che considero moltissimo non a scuola, ma nella vita, soprattutto davanti a certe situazioni, ma quel che ho fatto ho fatto e non avrebbe senso negare cio che “è”.

Un pensiero ai 4 anni passati
Vi lascerò in mano del fato funesto, di due rappresentanti, mai capaci di essere risoluti, ma che per una classe V possono essere perlomeno non lontani dalla suff , ma se la Iabichella vi chiede tavole, non esitate a chiedere “aiuto” a me, fate pure, io sono in IV, ne ho di tempo da perdere…
Vi lascierò quasi certamente e non ne soffro, soffrirei di più a pensare di fallire l’intera matematica piuttosto che ripetere un anno per farla tutta e bene, sono cresciuto anche se non si vede e sarei più felice fermarmi qui e procrastinare di 365 giorni il cammino verso la maturità.
Vi voglio bene
fate buona maturità comunque
Vostro
Capra

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