Entrando in sala professori mi colpisce la vista di Sergio Cuffietti, il collega di storia e filosofia del corso X. Sta singhiozzando con la testa china sul tavolo.
Accorro preoccupato. Che gli sia successo qualcosa in famiglia?
Poi capisco. Sta piangendo di commozione. Ha scoperto il genio di un suo alunno che, ben oltre Voltaire, ha trovato il coraggio di denunciare nefandezze della Chiesa sino ad ora tenute nascoste.
Incurante delle conseguenze, lo ha scritto a chiare lettere nel suo compito di storia: «Nel Trecento, migliaia di morti furono ripetutamente provocati dalle eucaristie!»
Abbraccio il fortunato collega e mi abbandono a mia volta ad un pianto commosso.